CALLICARPA ( Callicarpa Bodinieri)
Tanto belle da sembrar finte…
Ecco una pianta che se dovessi paragonare ad una fiaba mi farebbe sicuramenre pensare al brutto anatroccolo!
Il motivo è sicuramente dovuto all’aspetto anonimo che questo cespuglio presenta per quasi tutto il periodo dell’anno, salvo poi rivelare in autunno le stupende bacche che gli sono valse il posto che occupa in questa rubrica. Ma conosciamo un pochino meglio di che si tratta e quali sono le origini di questo arbusto abbastanza sconosciuto. La Callicarpa appartiene alla famiglia delle Laminaceae, genere Callicarpa ed una quantità di specie davvero vasta (
più di centocinquanta ).
Le specie più diffuse sono la C.Americana, con fiori rosa e bacche del diametro di tre millimetri; la C. Bodinieri, con fiori rosa e bacche più piccole e la C. Japonica che presenta anch’essa fiori rosa e bacche di più piccola pezzatura rispetto all’Americana, ma con il fogliame che durante la stagione autunnale si tinge di tonalità rosa e porpora( foto sotto). Sono tutte e tre molto simili tra di loro, ma quella che sino ad ora ho potuto trovare in commercio è la specie C. Bodinieri, che è quella di cui parleremo qui di seguito. Come detto in precedenza questo arbusto, dalle dimensioni abbastanza contenute ( due tre metri) e dallo sviluppo un pochino disordinato, non è nient’affatto una pianta delicata sia per quanto riguarda terreno, esposizione e il clima. La Callicarpa infatti resiste bene fino ai quindici gradi sotto lo zero e per quanto riguarda l’esposizione si può mettere a dimora sia in pieno sole che a mezza ombra, l’unico inconveniente che potrete riscontrare se doveste piantarla in ombra totale sarebbe quello di avere una fioritura meno abbondante e quindi delle bacche poi più rade. In relazione al terreno possiamo dire che si adatta benissimo a tutti i suoli, con eccezione fatta per quelli con ristagno idrico. Le foglie della Callicarpa sono lanceolate, lunghe sei sette centimetri con una consistenza sottile e di un colore verde chiaro sulla pagina inferiore e un pochino più scuro su quella superiore. Nella C. Japonica le foglie assumono tinte colorate durante l’autunno, mentre la C. Bodinieri che abbiamo preso in esame non presenta questo aspetto ornamentale, con il fogliame che prima di cadere si tinge di un giallino tenue.
Altro piccolo accorgimento da tenere in considerazione è quello di piantare non un singolo individuo, ma bensì un piccolo gruppetto composto da due o tre piantine (anche vicine tra loro) che poi con la crescita formeranno un singolo “cespuglione” tondeggiante. La motivazione che giustifica tale pratica sta nel fatto che la Callicarpa è poco autofertile, e quindi per fare in modo che tutti i fiori vengano impollinati è utile che ci siano altre piante della sua stessa specie (produce comunque anche se piantata da sola). La presenza di quest’ultime ottimizzerà l’impollinazione e di conseguenza la buona produzione di bacche viola che sono poi lo scopo ultimo di chi mette a dimora una pianta di Callicarpa.
Ultima curiosità da aggiungere ancora a riguardo della Callicarpa, ma questa volta riguarda la C. Americana, è il suo impiego per ottenere un repellente per le zanzare, che viene prodotto proprio grazie ad un estratto isolato da questa pianta e di seguito utilizzato per lo più in agricoltura o in allevamenti equestri.
I frutti di questa varietà sono commestibili anche se mangiati crudi dalla pianta, hanno un sapore gradevole dolce, anche se sono sconsigliate grosse scorpacciate in quanto hanno buone proprietà astringenti! I frutti infatti vengono usati maggiormente per la produzione di gelatine e marmellate che si conservano meglio nel tempo e sono di più facile impiego.
Detto ciò non resta che piantare qualche bel cespuglio di Callicarpa in giardino, magari solamente con la scusa di avere un valido motivo per aspettare con pazienza l’arrivo dell’altrimenti indesiderato autunno!