CAMELIA ( Camellia Sasanqua)
Un fiore per l’autunno…
Ecco che come promesso nella sezione primaverile dedicata alla C. Japonica e la C. Sinensis ora parleremo della “sorella” C. Sasanqua che fiorisce i un periodo strategico dell’anno dove sono ben poche le piante che in questi mesi regalano colore al giardino.
La Camellia Sasanqua appartiene anch’essa alla famiglia delle Theaceae, genere Camellia e specie C. Sasanqua; questa specie è per molti versi simile alla C. japonica descritta nell’altra rubrica e se non fosse per l’epoca di fioritura differente e per il fogliame di più piccole dimensioni che ne contraddistinguono la sua identità, potrebbe essere scambiata ad un occhio inesperto con l’altra Camellia.
La storia legata alla C. Sasanqua ci conduce in Giappone, dove veniva coltivata sia per ragioni pratiche che puramente ornamentali e decorative; infatti anche dalla C. Sasanqua si ricavava un tè dalle foglie ed un olio, ottenuto dalla spremitura dei semi, che paragonato ad altri oli reperibili in Giappone in quel periodo (1800) rappresentava il prodotto con il più alto contenuto calorico.
Per il suo arrivo in Europa dobbiamo aspettare il 1869 con l’importazione da parte dei mercati olandesi per poi di conseguenza osservare il suo diffondersi in tutte le regioni grazie alla sua bellezza ed alla particolare fioritura tardiva che ne ha di sicuro motivato l’utilizzo in parecchi contesti.
Oggi non è per nulla difficile trovare una Camellia Sasanqua in un qualsiasi giardino delle nostre attuali abitazioni che è ormai diventata una pianta di comune utilizzo e reperibilità.
Le Camellie Sasanque rispetto alle Camellie dalla fioritura primaverile persentano delle infiorescenze più semplici( anche se esistono varietà a fiore doppio) e di più piccole dimensioni con fiori anche a cinque petali ed una scala di colori un pochino meno estesa (dal bianco al rosa scuro ed il rosso). Anche per quanto riguarda il fogliame come detto in precedenza vi sono delle differenze, sia dal punto di vista cromatico, con foglie di un verde più scuro, sia dal punto di vista delle dimensioni, con foglioline più piccole e dalla forma meno ovale e più allungata.
Come già detto la vera peculiarità della C. Sasanqua è il periodo della sua fioritura che già dal mese di ottobre la vede carica di boccioli schiusi i quali si protraggono sino all’arrivo dei primi geli. Non è infatti del tutto impossibile osservare fioriture molto prolungate per gli esemplari posti in condizioni di riparo climatico, con i fiori che possono continuare a schiudersi fino a natale!
Per il resto delle esigenze valgono le stesse regole delle altre varietà, quindi un terreno acido ed una esposizione soleggiata o ancor meglio di mezz’ombra, con l’utilizzo di torbe e terricci acidi per chi desiderasse possederne una ma non avesse la possibilità di poterla piantare in piena terra e quindi dovesse tenerla in vaso.
Molto bello a mio avviso per chi invece problemi di spazio non ne ha, è l’utilizzo delle Camellie Sasanque come siepi di confine, senza necessità di essere potate, o anche solo come schermature verdi di orizzonte dalle quali si può ammirare in autunno una autentica esplosione di colore ed un tappeto colorato ai loro piedi subito dopo la fioritura. Ed è quindi con questa bella immagine che vi congedo e lascio a voi il giudizio ultimo sul fiore di questa pianta dove l’aggettivo “ritardatario” assume ben diverso significato!